Quando acquistiamo una confezione di mozzarella al supermercato, diamo per scontato che il peso indicato sull’etichetta corrisponda alla quantità effettiva di formaggio che porteremo in tavola. In realtà, per molti prodotti immersi in liquido di governo, una parte consistente di quel peso è costituita dalla salamoia e non dal formaggio vero e proprio. Parliamo di un aspetto che incide concretamente sul portafoglio e che merita maggiore attenzione quando facciamo la spesa.
Cosa comprende realmente il peso in etichetta
La normativa generale sull’informazione al consumatore stabilisce che il peso netto dichiarato in etichetta corrisponde al contenuto totale della confezione escluso l’imballaggio, quindi formaggio più liquido di governo, salvo diversa indicazione specifica. Per i prodotti conservati in liquido è prevista la possibilità di indicare anche il peso sgocciolato, ma per la mozzarella preconfezionata questo non è ancora uniforme in tutti i Paesi e per tutte le tipologie.
Nella pratica di mercato, una confezione da 250 grammi può contenere alcune decine di grammi di salamoia, ma la quota esatta dipende dal produttore e dal formato specifico. Il liquido di governo svolge funzioni precise di conservazione, contribuisce a mantenere l’idratazione, la consistenza e parte delle caratteristiche organolettiche della mozzarella, oltre a costituire una barriera contro l’ossigeno. Dal punto di vista pratico del consumatore, però, nella maggior parte dei casi questo liquido viene scartato e non utilizzato in cucina.
Quanta salamoia si nasconde nella confezione
Le percentuali di liquido possono variare sensibilmente tra le diverse tipologie di confezionamento. Nei prodotti in busta flessibile le frazioni di liquido sul totale possono attestarsi, a seconda del produttore e del formato, in un intervallo approssimativo che va da poco più del 10% fino a circa il 25-30%. Nelle vaschette rigide il rapporto liquido-prodotto tende spesso a essere leggermente inferiore perché la forma del contenitore consente di utilizzare meno salamoia a parità di sicurezza e qualità.
I formati più piccoli, come ciliegine o bocconcini, richiedono in genere una quantità relativamente maggiore di liquido per mantenere completamente immersi i singoli pezzi, con rapporti che possono risultare meno favorevoli rispetto a una mozzarella intera. Questa variabilità reale rende più difficile per chi fa la spesa confrontare due confezioni che riportano lo stesso peso totale: a parità di grammi indicati, la quantità effettiva di formaggio può differire, influenzando il costo per chilo del prodotto sgocciolato.
L’impatto reale sul prezzo che paghiamo
Per comprendere meglio le implicazioni economiche, consideriamo un esempio concreto. Una confezione da 250 grammi a 2,50 euro sembra costare 10 euro al chilo. Se però il 25% del peso fosse costituito da liquido di governo, i grammi reali di mozzarella sarebbero circa 187,5 e il costo effettivo del formaggio salirebbe a oltre 13 euro al chilo. Questo tipo di differenza percentuale, quando si ripete su acquisti abituali, può incidere in modo non trascurabile sulla spesa complessiva per famiglie che consumano formaggi freschi con regolarità.
Nella maggior parte dei punti vendita, al momento dell’acquisto non è sempre disponibile un’indicazione chiara e standardizzata del peso sgocciolato della mozzarella, a differenza di quanto avviene per altre categorie di alimenti conservati in liquido per cui l’indicazione è più diffusa o obbligatoria.

Come scegliere con maggiore consapevolezza
Esistono alcuni accorgimenti pratici che possono aiutare a fare scelte più informate. Quando la confezione è trasparente, l’osservazione visiva del rapporto tra formaggio e liquido può dare un’indicazione empirica sulla quantità relativa di salamoia, anche se non sostituisce un dato numerico ufficiale. Le confezioni trasparenti offrono questo vantaggio rispetto a quelle opache, permettendo una valutazione immediata del contenuto.
Il formato di confezionamento è un elemento rilevante da considerare. Le mozzarelle intere hanno spesso rapporti liquido-prodotto più equilibrati rispetto ai formati ridotti. La tipologia di contenitore incide a sua volta: contenitori rigidi o semi-rigidi possono consentire un controllo più preciso del volume di liquido, mentre le buste flessibili spesso prevedono un riempimento con maggior salamoia per garantire l’immersione completa e ridurre il rischio di schiacciamento del prodotto.
Le alternative disponibili sul mercato
Sul mercato si trovano anche mozzarelle confezionate sottovuoto o in atmosfera protettiva, con quantità di liquido ridotte o assenti. In questi casi il consumatore paga un peso più direttamente riconducibile al prodotto solido, con minore incidenza del liquido di governo sul totale. Queste tecniche di confezionamento mantengono la qualità microbiologica e sensoriale del prodotto attraverso processi produttivi adattati.
Quando disponibile, il banco dei freschi o della gastronomia permette di acquistare mozzarella sfusa, pesata al momento senza addebito del liquido di governo, oppure sgocciolata prima della pesata. Questo sistema rende più trasparente il rapporto tra prezzo pagato e quantità effettiva di formaggio acquistato, pur richiedendo al consumatore un’attenzione maggiore alla conservazione domestica successiva.
Verso etichette più chiare e trasparenti
Una maggiore trasparenza sull’indicazione del peso sgocciolato nelle confezioni di prodotti immersi in liquido viene spesso considerata dalle associazioni dei consumatori come uno strumento utile per permettere confronti più corretti tra prodotti. In alcuni Paesi europei e per specifiche categorie, come ortaggi o legumi in salamoia, la dichiarazione del peso sgocciolato è già una pratica consolidata e supportata da norme più dettagliate.
I consumatori possono comunque segnalare ai punti vendita e ai produttori l’interesse per etichette più chiare, preferire marchi che riportano volontariamente il peso sgocciolato e utilizzare, quando presente, questa informazione per confrontare i prezzi in modo più accurato. Un livello più elevato di consapevolezza su come vengono costruite le informazioni in etichetta aiuta a trasformare un gesto quotidiano come la spesa in una scelta più informata e vantaggiosa per il nostro portafoglio.
La questione del liquido di governo nella mozzarella rappresenta un aspetto significativo che merita attenzione quando facciamo acquisti. Comprendere questi meccanismi ci permette di valutare meglio il rapporto tra prezzo e quantità effettiva di prodotto, rendendo ogni scelta più consapevole e mirata. La conoscenza di questi dettagli, apparentemente marginali ma economicamente rilevanti, rimane il primo strumento di tutela a nostra disposizione per ottimizzare la spesa alimentare quotidiana.
Indice dei contenuti
